plagiocefalia
La plagiocefalia rischia di causare problemi relazionali all’adulto e va prevenuta

Oggi vogliamo parlavi di una deformazione del cranio molto diffusa nei neonati, la plagiocefalia, dandovi tutte le indicazioni per riconoscerla e consigli utili su prevenzione e trattamento.
Iniziamo col dire che questa deformazione del cranio del neonato è causata da una pressione esterna. La deformazione ha luogo solitamente nella zona posteriore, sottoforma di una compressione oppure di un ammaccamento. Può avere luogo però anche sui lati della testa del neonato, oppure nella zona parietale, anche se si tratta di forme più rare.

Le cause della plagiocefalia

La plagiocefalia alla nascita può essere causata dall’utilizzo della forcipe oppure delle ventose durante la fase espulsiva del parto, strumenti questi che sono sicuramente utili in alcune occasioni per aiutare il piccolo ad uscire al meglio e senza complicazioni, ma che possono creare malformazioni e schiacciamenti alla zona della testa. Dobbiamo ammettere che per fortuna la plagiocefalia alla nascita di questa tipologia è piuttosto rara, perché i ginecologi e le ostriche oggi tendono ad utilizzare questi strumenti sempre meno di frequente, se non in casi davvero estremi.
Alla nascita il bambino può soffrire di plagiocefalia posizionale anche a causa di una eccessiva pressione uterina, una malformazione che quindi non si produce durante il parto, ma che è già presente da qualche settimana o persino da qualche mese. Una pressione uterina eccessiva è causata da una vera e propria mancanza di spazio, quando quindi il bambino è di dimensioni eccessive rispetto a quelle dell’utero o quando si tratta di una gravidanza gemellare, con un lo spazio deve necessariamente essere condiviso da due o più bebè.
La plagiocefalia posizionale non si manifesta necessariamente al momento del parto. Il bambino che ha avuto abbastanza spazio a sua disposizione nasce con la testa di una forma perfetta, ma può manifestare i sintomi della plagiocefalia più tardi, a distanza di qualche settimana o di qualche mese. In questo caso, qual è la causa? La causa deve essere ricercata in una eccessiva staticità del bambino. Durante i primi mesi di vita infatti i neonati non hanno una mobilità particolarmente intensa e tendono a stare sempre nella stessa identica posizione, cosa questa che può comportare una pressione eccessiva sul cranio con la comparsa di questa malformazione.

Il miglior cuscino contro la plagiocefalia

Cuscino Neonato Plagiocefalia Sfoderabile (con due Federe) per aiutare a prevenire e trattare la Testa Piatta in Memory Foam - Bianco - Design Registrato KBC®
13.087 Recensioni
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Perché un tempo questa deformazione era meno diffusa rispetto ad oggi?

Un tempo si era soliti mettere i bambini a pancia sotto per dormire, una posizione questa che non comportava una pressione eccessiva sulla zona posteriore del cranio. Certo, era possibile una pressione eccessiva sui lati, ma difficilmente il bambino veniva messo a dormire sempre con la testa rivolta dallo stesso lato.

Con il passare degli anni i pediatri si sono resi conto che purtroppo la posizione a pancia sotto può essere pericolosa per i bambini. Sembra infatti che questa posizione sia una tra le possibili cause del fenomeno nella morte in culla o SIDS. Così i pediatri hanno iniziato a consigliare ai genitori di tenere i loro bambini quanto più possibile in posizione supina, la posizione più sicura. Se i bambini trascorrono in questa posizione moltissime ore al giorno, il rischio della deformazione alla zona posteriore del cranio si fa ovviamente particolarmente elevato.

La plagiocefalia nei bambini prematuri

Ci sentiamo in dovere di ricordare che i bambini prematuri possono soffrire di plagiocefalia al momento della nascita in quanto il loro corpo non si è ancora del tutto formato. I bambini prematuri che nascono con una testa in perfette condizioni, possono soffrire di plagiocefalia in seguito al parto invece in quanto sono costretti a stare in osservazione per molte settimane, se non addirittura per qualche mese, dentro ad una culla termica, sempre nella stessa identica posizione.

La plagiocefalia conseguenze neurologiche?

Adesso che abbiamo ben chiare quali siano le cause della plagiocefalia, è giusto chiedersi se questa deformazione abbia delle conseguenze particolarmente gravi. La maggior parte degli specialisti afferma che non esistono conseguenze per la plagiocefalia di tipo neurologico e che si tratta di un problema meramente estetico. Tutto questo è vero, purché la plagiocefalia però non venga lasciata a se stessa, ma venga debitamente trattata.

Come riconoscere la plagiocefalia

La plagiocefalia si riconosce soprattutto attraverso l’osservazione diretta del cranio del bambino. Non preoccupatevi, sarà il vostro pediatra ad effettuare questa osservazione ogni volta che visiterà il vostro bimbo. Nel caso in cui il vostro pediatra abbia qualche dubbio, passerà a toccare la testa del bambino, posizionando i mignoli dietro alle sue orecchie, appoggiando i palmi della mani ai lati della testa e posizionando i pollici al di sopra. In questo modo si viene a formare un semicerchio che consente al pediatra di constatare l’effettiva presenza di una deformazione.

Come prevenirla

Come evitare la plagiocefalia? Per fortuna esistono molte accortezze che i genitori possono seguire per far sì che sia possibile evitare questo tipo di deformazione alla zona del cranio. I genitori possono infatti:

  • Cambiare in modo costante la posizione del loro bebè. Durante i riposini pomeridiani o il sonno notturno, i genitori possono ruotare leggermente la testa del bambino oppure posizionare il suo corpo di lato, magari anche grazie all’ausilio dei paracolpi del lettino o di un riduttore. In questo modo eviterete che il piccolo resti sempre nella stessa identica posizione, garantendo una riduzione della pressione esterna sulla sua testa.
  • A partire dai 3 mesi di vita, quando è sveglio, mettere il bambino pancia sotto. Come abbiamo prima affermato i bambini non dovrebbero dormire pancia sotto, una posizione pericolosa e che potrebbe causare il fenomeno della morte in culla. Quando il bambino è sveglio però, a partire più o meno dai 3 mesi di età, è possibile metterlo in questa posizione, così da ridurre la pressione e così da fare in modo che il bimbo inizi ad allenare al meglio i muscoli del collo per riuscire a tenere la testa ben dritta in modo autonomo.
  • Prendere il braccio il neonato più volte al giorno. Sappiamo benissimo che molti genitori si sentono stanchi, soprattutto durante le prime settimane dopo il parto, ma prendere in braccio il bebè è un modo ideale per ridurre la pressione sul cranio, senza dimenticare poi che si tratta di un atteggiamento amorevole nei confronti del bambino, per fargli sentire il vostro odore, il battito del vostro cuore, la protezione che sapete regalargli. Vi ricordiamo che se siete troppo stanchi, potrete sempre avvalervi di marsupi o fasce porta bebè.
  • Utilizzare un cuscino per la plagiocefalia. Ne sono disponibili in commercio molte versioni, ideali per prevenire la comparsa di questa malformazione.

I cuscini per la plagiocefalia

I cuscini per la plagiocefalia oggi disponibili in commercio possono essere suddivisi in due grandi gruppi:

  • I cuscini di piccole dimensioni da posizionare direttamente nel lettino o nella culla del bambino, che possono ovviamente essere utilizzati anche nella carrozzina. Si tratta di cuscini solitamente realizzati in memory foam, che consentono di garantire un valido supporto alla testa del bambino, senza pressioni eccessive. Spesso sono anche in possesso di un foroche offre la possibilità di tenere la zona posteriore della testa del bambino sollevata dal materasso. Il bello di questi cuscini è che consentono anche di far mantenere al bimbo la posizione supina, senza però limitare mai in modo eccessivo i suoi movimenti.
  • I cuscini di grandi dimensioni, a forma di U oppure di ciambella, da utilizzare sul divano, sul letto di mamma e papà, direttamente per terra, non per far dormire il piccolo, ma solo per fargli fare i riposini pomeridiani oppure per i momenti di relax. Sono cuscini che offrono sostegno, che fanno in modo che il piccolo stia in una posizione semi sdraiata, che garantiscono la possibilità di far cambiare al bambino posizione in modo molto semplice.

Vi ricordiamo che oggi sono disponibili in commercio molti cuscini di questo genere. Per scegliere il migliore, è importante controllare che sia di alta qualità, che i materiali utilizzati siano anallergici, morbidi, delicati, quanto più naturali possibile e che non siano presenti quindi sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute del bambino. Controllate anche che siano sfoderabili, così da poter garantire al piccolo la massima igiene e così da rendere possibile eliminare eventuali macchie di latte, rigurgiti e simili.

Il miglior cuscino contro la plagiocefalia

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Come si cura la plagiocefalia

E nel caso in cui la plagiocefalia sia ormai presente? Nel caso di plagiocefalia, i pediatri consigliano ai genitori di mantenere gli stessi atteggiamenti che abbiamo appena elencato, far cambiare quindi posizione al bambino di frequente, non lasciarlo mai troppo a lungo nella culla , nel lettino, sulla sdraietta, nel passeggino e simili, prenderlo spesso in braccio, utilizzare fasce o marsupi e sfruttare il potere di questi eccellenti cuscini contro la plagiocefalia oggi disponibili in commercio. Nel caso in cui la situazione non migliori e nel caso in cui il bambino abbia ormai superato i 4 mesi di età, è possibile che il pediatra consigli l’utilizzo di un apposito caschetto per plagiocefalia.

Si tratta di un caschetto che il bambino deve indossare ogni giorno, per almeno 22 ore al giorno, considerando che un paio di ore sono necessarie per pulire il bambino, per pulire il caschetto, per ispirazione la sua testa e capire se vi siano dei miglioramenti, per ispezionare la sua cute per capire se vi sia una secchezza eccessiva a causa dell’utilizzo del dispositivo e simili. Ogni due o tre settimane ovviamente il bimbo deve essere sottoposto ad un controllo medico. Quando passa la plagiocefalia con il caschetto? La durata del trattamento con il caschetto è variabile, ma solitamente è necessario attendere un minimo di 4 mesi.

Non solo, è anche possibile che il pediatra per curare e correggere la plagiocefalia indichi ai genitori alcuni esercizi fisioterapici. Solitamente questi esercizi vengono effettuati da un fisioterapista specializzato in neonati, ma è anche possibile che il fisioterapista effettui solo alcuni trattamenti, insegnando ai genitori come effettuare queste manipolazioni in modo autonomo.