Tutti abbiamo avuto il singhiozzo almeno una volta nella vita e tutti sappiamo che si tratta di un fenomeno che non deve destare alcun tipo di preoccupazione. Quando ad avere il singhiozzo è però un neonato, ecco che le preoccupazioni prendono comunque il sopravvento. Il bimbo si sente bene? Non è che dietro a questo singhiozzo si cela un qualche tipo di malattia? Il bambino avrà digerito? Queste e molte altre sono le domande che attanagliano la mente di mamme, papà, nonni e zii. Il singhiozzo non è niente di preoccupante. Si tratta di una contrazione involontaria del diaframma che può avere varie cause. Andiamo insieme a scoprire qualcosa in più sul singhiozzo del neonato, comprese cause e rimedi ovviamente.
Il singhiozzo del neonato in gravidanza
Prima di tutto vogliamo parlarvi un attimo del singhiozzo del neonato in pancia. Sì, avete capito bene: è più che normale che sia presente il singhiozzo del neonato in grembo, durante tutti i 9 mesi di gestazione. Le mamme di solito lo percepiscono bene, proprio perché si tratta di movimenti ritmici che fanno sobbalzare il loro pancione. Quando il neonato si trova nel grembo materno beve ingenti quantità di liquido amniotico ed è proprio questo che può portare il piccolo ad avere il singhiozzo. Non solo, sembra che il singhiozzo possa essere considerato come un vero e proprio esercizio di respirazione, è insomma il bambino che si sta preparando alla vita fuori dal grembo materno.
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Le cause del singhiozzo
Singhiozzo del neonato dopo il latte artificiale? È possibile che il bambino abbia mangiato più del dovuto. Controllate immediatamente la quantità di latte artificiale che gli avete somministrato. È la quantità che il pediatra vi ha consigliato di offrire al bimbo? È quella indicata dietro alla confezione del latte in relazione al peso e all’età del bambino? Se sì, allora il problema non è una quantità eccessiva di latte. Se invece avete commesso qualche errore, dovrete cercare di offrire al vostro bimbo la giusta quantità di latte, non solo per evitare il singhiozzo, ma anche perché troppo latte artificiale potrebbe davvero fare male al piccolo.
Se la quantità di latte che avete offerto al vostro bambino è giusta, è possibile che il problema debba essere ricercato nel biberon utilizzato. Il biberon purtroppo ha come inconveniente infatti il far inghiottire al bimbo aria in eccesso, proprio quell’aria che causa il singhiozzo. Per questo motivo è sempre bene optare per i biberon anticolica, che infatti consentono proprio di evitare che il bimbo possa ingerire aria durante la poppata. Per fortuna si tratta di un prodotto oggi come oggi molto diffuso, messo in commercio dalle migliori marche di prodotti per la prima infanzia.
Singhiozzo del neonato dopo la poppata al seno materno? In questo caso sì invece che il piccolo potrebbe avere mangiato troppo! I bambini molto voraci si attaccano al seno materno infatti e non si staccano sino a quando non lo hanno svuotato del tutto, sino a quando non si sentono sazi a tal punto da addormentarsi praticamente all’istante. Non potete fare poi molto in questo caso, perché non potete sapere con certezza quanto il bimbo stia mangiando e perché provare a staccarlo dal seno dopo pochi minuti potrebbe voler dire andare incontro ad un pianto disperato che non abbandonerà il piccolo sino a quando non lo avrete attaccato nuovamente.
È più raro che i bambini allattati al seno possano ingerire aria durante la poppata. Raro, ma non impossibile. I bambini potrebbero ingerire aria durante la poppata soprattutto nel caso in cui non riescano ad attaccarsi bene al seno. Care neomamme, dovete fare in modo che il vostro seno entri alla perfezione dentro alla bocca del bambino e dovete favorire una posizione comoda e rilassante per il piccolo. Perché non provate ad utilizzare un cuscino per l’allattamento e magari anche a cambiare posizione per capire quale sia quella più adatta per il vostro bimbo? Vedrete che riuscirete a far attaccare il piccolo nel miglior modo possibile.
Singhiozzo del neonato nel sonno? In questo caso è possibile che la causa debba essere ricercata nel fatto che il bimbo subito dopo la poppata si è addormentato ed è stato messo immediatamente sdraiato nella carrozzina oppure nella culla, senza aver fatto prima il ruttino. Il singhiozzo del neonato in culla è molto frequente nei bimbi che si addormentano al seno della mamma o mentre prendono il biberon. È difficile evitare che il bimbo si addormenti, ma è possibile tenerlo in braccio per qualche minuto dopo la poppata, con la testa del piccolo sulla vostra spalla e attendere che faccio il ruttino, aiutandolo con alcune leggere pacche sulla schiena.
Infine ci sentiamo in dovere di ricordare che il singhiozzo può anche essere causato da sbalzi di temperatura. Vi renderete conto abbastanza facilmente se sia questo il problema. Il singhiozzo in questo caso infatti ha luogo se passate da una stanza all’altra della casa dove vi sono temperature molto diverse, quando spogliate il bambino per fargli il bagnetto, quando lo portate fuori casa senza fargli indossare una maglia un po’ più pesante.
Quando preoccuparsi
Come abbiamo inizialmente affermato il singhiozzo deve essere considerato come un fenomeno che non ha alcun tipo di ripercussione negativa sulla salute del bambino. Spesso inoltre questo fenomeno che per noi adulti può risultare davvero molto fastidioso, non crea invece irritazione o nervosismo nei più piccoli. Non c’è insomma da preoccuparsi neanche se si presenta più volta al giorno il singhiozzo del neonato!
Solo se il singhiozzo del neonato non passa mai e arriva a durare anche 48 ore, le preoccupazioni possono essere fondate. In questo caso infatti potrebbe essere il sintomo di una qualche malattia. Tra le malattie che potrebbero essere connesse ad un singhiozzo così prolungato e magari anche fastidioso, problemi ai reni, diabete, cisti in gola, infiammazione del pericardio.
È bene preoccuparsi inoltre anche nel caso in cui ad ogni poppata il singhiozzo del neonato si presenta associato ad un chiaro nervosismo del piccolo, a pianti sconsolati e magari anche a veri e propri rigurgiti. In questo caso è possibile che vi sia una connessione tra il singhiozzo del neonato e il reflusso gastrico. Chiedete consiglio al vostro pediatra che vi saprà indicarvi gli eventuali esami da effettuare per capire la situazione e intervenire.
Il singhiozzo del neonato, cosa fare?
Anche se il singhiozzo è un fenomeno banale, che non comporta alcun tipo di conseguenza negativa nel bambino, ci sono alcuni rimedi che potete far scendere in campo nel caso in cui vi sembri che il vostro piccolo non sopporti un singhiozzo prolungato a lungo nel tempo. I rimedi più comuni sono:
- Posizione nel sonno. Se il singhiozzo del bambino ha luogo durante il sonno, provate a fargli cambiare posizione, magari mettendolo su un fianco per qualche istante oppure posizionando sotto alla sua testa un cuscino un pochino più alto rispetto a quello che utilizza abitualmente. Vi ricordiamo che è bene però in questi casi tenere sempre sotto stretto controllo il vostro bimbo mentre riposa, perché purtroppo questi non sono atteggiamenti cauti dato che potrebbero essere causa di problemi di respirazione.
- Ciuccio. Quando il singhiozzo ha luogo nel sonno, ma anche quando si tratta di un singhiozzo post allettamento, potete ovviare al problema offrendo il ciuccio al vostro bambino. Il ciuccio infatti favorisce la deglutizione.
- Acqua. Se il vostro bambino ha il singhiozzo dopo la poppata, provate ad offrire al piccolo un pochino di acqua da bere. Vi ricordiamo che dovete offrire l’acqua a piccolissimi sorsi e utilizzando un cucchiaino.
- Allattamento. Potete anche decidere di attaccare di nuovo il bambino al seno per qualche istante, anziché offrire l’acqua. Spesso infatti i pediatri è proprio questo che consigliano, soprattutto se si tratta di un bambino di poche settimane di vita a cui infatti l’acqua non viene offerta mai durante tutto il resto della giornata.
- Stimolazione dello starnuto al bambino. Provate a stimolare lo starnuto al bimbo, magari passando sotto al suo naso qualcosa che provochi un po’ di solletico. In questo caso il singhiozzo dovrebbe passare all’istante.