Per un genitore, preoccuparsi dei propri bambini e del loro quotidiano è qualcosa di naturale. Molto spesso, però, l’attenzione rivolta ai propri figli si concentra sul loro “successo”, sul tentare di costruire un mondo semplice, dove non ci sono problemi, un mondo felice dove tutto può essere risolto.
Ci si concentra, il più delle volte, sul porre l’attenzione sul loro quoziente intellettivo, piuttosto che soffermarsi sulla crescita emotiva del bambino. Molto spesso, l’intelligenza emotiva viene sottovalutata e trascurata, ma cosa intendiamo per intelligenza emotiva? Come possono i genitori aiutare i propri figli nello sviluppo dell’intelligenza emotiva?
Intelligenza emotiva nel bambino
Quando parliamo di intelligenza emotiva parliamo di sviluppare la capacità del bambino di relazionarsi col mondo esterno, di esplorare le proprie emozioni e sentirsi libero di esprimerle in pieno, per crescere fiducioso delle proprie risorse ed essere felice di se’.
Avere delle abilità sociali è un aspetto importante nella crescita di un bambino, e sono proprio i genitori, spesso con i loro comportamenti, talvolta iperprotettivi, talvolta repressivi, talvolta anche aggressivi, che inconsapevolmente ostacolano lo sviluppo della capacità del bambino di affrontare le piccole, grandi sfide che la vita gli pone di fronte.
L’autocontrollo, l’empatia verso gli altri, l’attenzione, la sicurezza sono delle competenze che se apprese da piccoli aiutano positivamente la crescita e accrescono la capacità di relazionarsi col mondo esterno.
Come coltivare l’intelligenza emotiva
Bisogna dire che per cultura siamo portati a trascurare l’aspetto emotivo, e che quindi c’è l’esigenza di educare il genitore a rispondere ai sentimenti del bambino con empatia.
Dagli studi della neuroscienze, Daniel Goleman, psicologo e scrittore statunitense, ha promosso il concetto di intelligenza emotiva e di quanto questa sia fondamentale per vivere felici e stare bene con se stessi e con gli altri.
L’intelligenza emotiva pone le proprie basi su 5 pilastri:
- Autoconsapevolezza: riconoscere l’emozione nel momento in cui si prova.
- Autoregolamentazione: imparare a gestire le emozioni, senza esserne sopraffatti.
- Motivazione: non reprimere i sentimenti ma rimanere concentrati nel perseguire i propri obiettivi.
- Empatia: comprendere le emozioni altrui, senza condizionamenti da pregiudizi o proprie prospettive.
- Abilità sociali: sviluppare l’insieme di abilità che consentono di avere successo nelle relazioni sociali.
Per coltivare l’intelligenza emotiva, l’adulto deve evitare quegli atteggiamenti che interferiscono con l’espressione di sentimenti ed emozioni del bambino.
L’ascolto e il dedicare del tempo sono indispensabili per arrivare a una comprensione compassionevole delle emozioni e dei sentimenti che il piccolo ha bisogno di esternare.
Quando i bambini sono trattati con amore e rispetto per la loro unicità, acquistano sicurezza ed imparano a gestirsi con autonomia, sviluppando l’abilità di pensiero critico e la comprensione che, in risposta al fallimento, ci possono essere delle alternative e delle altre opportunità.
Sviluppare l’intelligenza emotiva va di pari passo con la comprensione da parte del genitore del giusto percorso da seguire.
In primo luogo, tutte le emozioni devono essere accettate, anche quelle negative come rabbia, tristezza, paura. L’accettazione al tempo stesso non deve però divenire accettazione di comportamenti sbagliati, che invece devono essere corretti. Il comportamento sbagliato del bambino nasconde una ragione che il genitore deve cercare di inquadrare nella giusta prospettiva senza sminuire o ignorare le emozioni negative, ma piuttosto cercando di comprenderle e parlarne.
Il genitore potrebbe cercare di anticipare le emozioni negative. La chiave è nel cercare di anticipare le emozioni negative che possono scaturire da un determinato evento ed ascoltare i sentimenti del bambino senza giudicare, ma collaborando con l’ascolto empatico.
La risoluzione del problema non deve venire dal genitore, ma il bambino deve essere incitato a generare le sue idee per risolvere la situazione. L’eventuale fallimento, dato da una soluzione sbagliata, che naturalmente è stata valutata innocua dal genitore, è terreno fertile per l’analisi dei propri errori e la proposta di nuove soluzioni.
Allenare i propri figli all’intelligenza emotiva significa crescere dei bambini più sereni, bambini felici che sviluppano una maggiore autostima, bambini capaci di gestire ed analizzare le proprie emozioni, che sanno provare empatia e che si rapportano meglio al mondo esterno.
Fonte: Migliorarsi.net